Il metodo di produzione biologico
Controllato e
certificato da un sistema riconosciuto a livello internazionale, il
bio è una garanzia perché non prevede l’impiego di
farine animali, di additivi chimici e di farmaci di sintesi
nell’alimentazione dei capi. Una caratteristica questa che permette
di evitare a monte l’attuale questione della contaminazione da
diossina, permettendo così ai consumatori di poter scegliere
tra prodotti sicuri e garantiti.

L’etichetta delle uova è il
guscio

Dal primo gennaio 2004 è entrato in vigore in Italia il
sistema di marchiatura delle uova con l’obbligo di indicare la
provenienza e il metodo di allevamento adottato, per garantire la
trasparenza nel percorso dal pollaio alla tavola e consentire
acquisti consapevoli ai consumatori.

Come si legge l’etichetta

Nell’etichettatura e marchiatura delle uova è indicato
un codice con il numero distintivo del produttore, il metodo di
allevamento (all’aperto, a terra, in gabbia) e la provenienza (IT
per Italia). Nell’imballaggio è facoltativo indicare anche
il sistema di alimentazione.

Il voto più alto… è
0

Ogni singolo uovo deve avere una sua tracciabilità,
l’indicazione di come è vissuta e cosa ha mangiato la
gallina che l’ha deposto. Ogni uovo riporta un codice stampigliato
con inchiostro alimentare – un carattere numerico da 0 a 3
(0=biologico; 1=ovaiola all’aperto con 2,5 mq.di spazio a
disposizione; 2=ovaiola a terra in un capannone con nove ovaiole
per ogni mq di spazio; 3=ovaiola in gabbia). Poi due lettere sigla
della nazione di produzione (IT: Italia); tre caratteri numerici
indicativi del codice Istat del Comune del sito produttivo; due
lettere indicative della provincia e caratteri numerici indicanti
l’azienda.

Facile tenere a mente la cosa più importante. È il
primo numero, che indica la modalità di allevamento delle
ovaiole:

0 = da agricoltura biologica: per legge, con doppi controlli,
galline allevate nel pieno rispetto delle loro caratteristiche
naturali.

1 = allevate all’aperto

2 = allevate a terra

3 = allevate in gabbia

Quindi la prima cifra è basilare: lo zero o l’uno sono
da preferire. È bene rimarcare anche la distinzione tra
allevate “all’aperto” = 1 e allevate “a terra” = 2. Allevate “a
terra” significa solo che le ovaiole vivono in capannoni con
pavimento di cemento ricoperto da pula di riso e in un
sovraffollamento da nove galline a metro quadro, illuminate con
luce artificiale e non vedranno mai il sole.

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